Il Piano Generale Irriguo prende forma intorno ai primi anni sessanta per
iniziativa dell'allora Ente Autonomo per la Bonifica e la valorizzazione della
Valdichiana che affidò ad un gruppo di lavoro e ricerca multidisciplinare
guidato dal Prof. Filippo Arredi lo studio di un programma di irrigazione per
una parte dei territori delle province di Perugia, Arezzo, Terni e Siena per
circa 170.000 ettari territoriali.
I primi adempimenti operativi furono concretamente avviati negli anni settanta
contestualmente alla concessione delle acque che affidò all'Ente una disponibilità
per settanta anni di circa quattrocento milioni di metri cubi di acqua dal
bacino del Tevere da accumulare in un sistema di medi e grandi invasi.
La realizzazione delle opere ivi previste iniziarono quasi subito usufruendo di
finanziamenti concessi dall'allora Ministero dell'Agricoltura a valere su leggi
di spesa quali la 984/1977 “Quadrifoglio”, il Fondo Investimenti Occupazione (F.I.O.), ecc.
Il Piano è articolato in due distinti sistemi - quello Occidentale il cui
approvvigionamento è assicurato dalla diga di Montedoglio integrato dalla
derivazione sul Sovara - e quello Orientale affidato a tre distinti invasi
Chiascio, Singerna e Carpina. A tali invasi se ne aggiungono numerosi altri di
dimensione più piccola con lo scopo di approvvigionare aree non servite da
quelli maggiori. Si riportano in forma di tabella le principali
caratteristiche dei due sistemi con indicazione degli ettari territoriali
serviti suddivisi per provincia.
Provincia di Arezzo | Ha. 5.200 |
---|---|
Provincia di Perugia | Ha. 89.000 |
Totale | Ha. 94.200 |
Provincia di Arezzo | Ha. 37.400 |
---|---|
Provincia di Siena | Ha. 8.150 |
Provincia di Perugia | Ha. 13.750 |
Totale | Ha. 59.300 |
Il Piano, ad oggi, ha avuto una attuazione incompleta.
Ciò è senz'altro dovuto a molteplici ragioni tra
cui quella, certo non secondaria della notevole entità degli investimenti
richiesti.
E' bene ricordare tuttavia che, allo stato attuale, il programma di
realizzazione del sistema irriguo procede con relativa rapidità. Soprattutto,
essendo ormai stati sostenuti gli investimenti più impegnativi quali quelli
connessi alla costruzione dei grandi invasi, le opere in via di realizzazione
riguardano essenzialmente le grandi reti di adduzione primaria ed i relativi
laghi di compenso e quindi la concreta possibilità di utilizzare l'acqua
attraverso le reti di distribuzione secondarie costruite in anticipazione.
La successiva tabella illustra sommariamente le caratteristiche degli invasi artificiali che interessano il territorio umbro ivi compresi quelli inclusi nel Piano Generale.
Corso d'acqua | Comune | Stato attuale | Capacità utile (Mm3) | Erogazione normale (Mm3) |
---|---|---|---|---|
Tevere a Montedoglio | San Sepolcro | realizzato | 142,5 ** | 102,0 ** |
Torrente Singerna | Pieve S.Stefano | progetto | 31,4* | 26,0* |
Torrente Regnano | Città di Castello | proposta | 4,0 * | 4,0 * |
Torrente Carpina | Montone | progetto | 36,0* | 28,0* |
Fiume Chiascio | Valfabbrica | realizzato | 160,0 | 145,0 |
Torrente Lerna | Piegaro | progetto | 4,0 * | 4,0 * |
Torrente Sambro | Bettona | progetto | 3,0 | 3,0 |
Torrente Assino 1 | Gubbio | progetto | 8,3 | 6,0 |
Torrente Assino 2 | Gubbio | progetto | 5,8 | - |
Torrente Cese | Gubbio | proposta | 15,6 | 12,0 |
Torrente Marroggia | Spoleto | esercizio | 3,3 * | 3,3 * |
Torrente Argento | Città della Pieve | progetto | 5,5 | 5,0 |
Totale | 419,4 | 338,3 | ||
381,2 * | 312,3 * | |||
* Valori relativi al Sistema Generale Irriguo | ||||
** Di cui 20 Mm3 destinati all'irrigazione di territori umbri |
Sono stati completati i lavori di costruzione dei serbatoi di Montedoglio,
Chiascio e dello sbarramento sul Sovara.
Per tali infrastrutture sono in corso le procedure di invaso sperimentale.
Sono inoltre stati da tempo predisposti
alcuni progetti preliminari o esecutivi per altri invasi minori. Opere di
adduzione primaria. Sono state realizzate, o sono in corso di realizzazione,
numerose opere di adduzione primaria sia per il sistema occidentale che per
quello orientale.
Per quest’ultimo, oltre alla completa realizzazione del
sistema di adduzione in Valtiberina Umbro-Toscana dal Singerna che utilizza
provvisoriamente l’acqua di Montedoglio, è stata realizzata la galleria di
derivazione dall’invaso del Chiascio e sono in fase attuativa il primo lotto
di adduzione verso la Valle Umbra ed il primo stralcio del secondo lotto. Per
il sistema occidentale, oltre alla galleria di derivazione dall’invaso di
Montedoglio interamente realizzata ad eccezione del quarto lotto in corso di
ultimazione, sono state pressoché ultimate e le reti di adduzione ed i
relativi laghi di compenso. E’ stato inoltre finanziato dal Ministero per le
Politiche Agricole il primo stralcio del primo lotto di adduzione in
Valdichiana ed è prevista la realizzazione del secondo e terzo stralcio a
valere sui finanziamenti di cui all’art.141 della legge 388/2000. Sono state
inoltre da tempo completate sia le opere di adduzione che quelle di
distribuzione del sistema Calcione – Foenna nelle Provincie di Siena ed
Arezzo. Sono infine stati predisposti i progetti definitivi dei sistemi
Occidentale ed Orientale e alcuni stralci esecutivi delle reti di adduzione
primaria e dei relativi laghi di compenso in attesa di finanziamento. Impianti
di produzione di energia idroelettrica. Accanto alle opere irrigue vere e
proprie, il Piano ha previsto la realizzazione di due centraline
idroelettriche che utilizzano l’acqua che viene rilasciata dai serbatoi di
Montedoglio e Chiascio nelle aste fluviali al fine di garantire adeguate
portate di deflusso a tutela della fauna ittica e dell’ecosistema. Tali
impianti, la cui importanza è fondamentale al fine di azzerare i costi
energetici di sollevamento ove necessari, sono stati entrambi finanziati dal
Ministero. Quello di Montedoglio è attualmente in esercizio. Entrambi gli
impianti hanno una potenza di circa 1200 Kw e potranno garantire una
producibilità annua di circa 6/7 milioni di Kwh ciascuno.
Opere complementari.
La realizzazione dei grandi invasi di Montedoglio e del Chiascio ha richiesto
la costruzione di numerosissime opere complementari ( viabilità locale e
provinciale, elettrodotti, urbanizzazioni primarie e secondarie, ponti e
viadotti, ecc.).