L'invaso di Montedoglio sul fiume Tevere costituisce la struttura portante del
Sistema occidentale rappresentato prevalentemente dai territori della Val di
Chiana Toscana e dai terreni limitrofi al Lago Trasimeno ricadenti in Umbria.
Le sue acque, integrate da una derivazione dal torrente Sovara, sono disponibili
annualmente per 102 milioni di mc.
Una galleria di valico entro i monti della Libbia, con sbocco min località Chiaveretto,
del diametro interno di m. 3,60, è destinata a convogliare nei mesi estivi una portata
continua di 14,2 mc/sec.
La condotta adduttrice, proseguirà ancora in galleria e sifonifino all'imbocco
della val di Chiana e quindi in condotte a pressione costeggiando le pendici
collinari fino al Trasimeno e diramandosi a Castiglion Fiorentino per le zone
sud-occidentali fino al lago di Chiusi.
Lungo le adduttrici principali sono previsti 45 serbatoi di compenso giornalieri
da cui diramano le condotte tubate per i vari distretti irrigui.
L'ubicazione della diga ad una quota superiore di 100 metri rispetto alle parti
più basse della valdichiana favorirà l'arrivo
dell'acqua agli idranti con una pressione naturale assicurata tra 2,5 e 5
atmosfere.
Il serbatoio, il cui progetto è stato redatto nell'agosto del 1971 dal Prof. Filippo Arredi e dall'Ing. Ugo Ravaglioli, sottende un proprio bacino idrografico di Kmq 275,80, ma si avvale anche degli apporti del bacino contiguo del torrente Sovara di oltre 26,9 Kmq. Nel complesso bacino che direttamente e indirettamente fa capo allo sbarramento di Montedoglio ha un'estensione di 302,7 Kmq.
L'opera è stata realizzata in calcestruzzo tra il 1981 e il 1992, affidata in
appalto all'Impresa Ing. Lodigiani s.p.a. di Milano, oggi IMPREGILO, unitamente
ad un secondo tronco di Km. 8,700 della galleria di derivazione per
l'adduzione verso la Val di Chiana.
Il lago formato dallo sbarramento ha una superficie di soli 25.000 mq.
con una capacità di mc. 167.000, ma consente una derivazione di cospique
quantità di acque che, convogliate tramite un pozzo di
presa subito a monte della diga entro la galleria proveniente da Montedoglio,
andranno ad incrementare la capacità di accumulo. Anche in questo caso si sono
dovuti risolvere problemi di viabilità alternativa che hanno imposto la
deviazione di un tratto di strada provinciale e la ricostruzione di un viadotto.
Un'altro tronco dell'adduzione primaria dello sviluppo di 6,5 Km circa è in parte realizzato e in parte in costruzione. Sono comunque già collegati i primi tre laghetti di compenso giornaliero destinati ad alimentare per caduta naturale circa 3.700 ettari della piana aretina.
La diga di Valfabbrica sul fiume Chiascio, con la sua disponibilità di 145 milioni di mc. annui, è in grado di corrispondere alle necessità idropotabili della città di Perugia e di altre città minori, oltrechè alle esigenze idriche della maggior parte del territorio irriguo dell'Umbria: circa 65.000 ettari territoriali dislocati nella valle Umbra fino a Spoleto, nella valle del Tevere fino a Todi e nelle valli minori dei torrenti Nestore, Caina e Genna.Lo sbarramento sottende un bacino idrografico di 471 Kmq. e determina uno specchio lacustre lungo oltre 20 Km. esteso su una superficie di 9.000.000 di mq.Il volume accumulabile di acqua è di 224 milioni di mc., 24 dei quali destinati alla regimazione dei deflussi, 14 agli interrimenti e 186 alla regolazione pluriennale, con ampia elasticità nell'uso plurimodelle acque (irrigazione, uso civile, industriale, ecologico). La diga ha un andamento planimetrico leggermente curvilineo per il necessario adattamento alla morfologia della stretta ed è stata realizzata in materiali sciolti con nucleo cetrale impermeabile fondato sulla roccia di base, con rivestimento a monte in calcestruzzo. Per incanalare i deflussi nella galleria di diversione, poi scarico di fondo, è stato costruito uno sbarramento preliminare dell'altezza di m. 18 che è rimasto poi incorporato nella diga principale, costituendone il piede di monte. Detta galleria a sezione circolare del diametro di m. 6,60, si sviluppa per una lunghezza di m. 611,22 in spalla sinistra sotto lo sfioratore di superficie, a fianco del quale sbocca nella comune vasca di dissipazione di forma trapezia con lato di uscita curvilineoe superficie di circa 2.700 mq. Lo sfioratore è costituito da una soglia fissa di m. 114,40 per un'altezza stramazzante di m. 2,50 e da un canale laterale in cemento armato largo m. 20 che immette in uno scivolo lungo m. 301,52 con un dislivello di m. 52,5. Gli organi di scarico consentono l'esaurimento di una portata di 1643 mc/sec. di cui 1233 tramite lo sfioratore e 410 tramite lo scarico di fondo, con ampio margine di sicurezza rispetto alle massime portate possibili calcolate per il fiume Chiascio.
Tale sbarramento artificiale, che costituisce la fonte di approvigionamento di
questo complesso, è stato costruito sul torrente Foenna, in località Calcione
nel comune di Lucignano, in corrispondenza dell'opera di presa di un vecchio
mulino. La diga e la rete di distribuzione furono completate nell'estate del
1970, per cui fu possibile iniziarne l'esercizio con la stagione irrigua del
1971.
La superficie servita dall'invaso artificiale è di 1.700 ettari catastali,
di cui 1.520 irrigabili e la distribuzione, che avviene a domanda, cioè con
modalità che lasciano praticamernte libero l'utente dalla osservanza di
un'orario prestabilito, è a pressione naturale, assicurata dal dislivello tra
diga e comprensorio.
Le condotte adduttrici sono parte parte in tubi di c.a.
precompresso e parte in tubi di acciaio. I 2/3 della zona irrigua sono nel
comune di Sinalunga (SI), 1/3 nel comune di Lucignano (AR).
Tale territorio,
delimitato ad est e ad ovest da rilievi collinari che lo proteggono dai venti
freddi, si estende a sud fino a poco oltre il torrente Galegno; altimetricamnte
è collocato tra quota 225 e quota 280, ha una forma grossomodo rettangolare,
orientato N-S e dimensioni circa 10x2 Km.
L'area è una delle più interessanti per suscettività produttiva, anche se la sua struttura fondiaria presenta un grado di frammentazione e polverizzazione delle proprietà fra le più spiccate del vasto comprensorio di operatività dell'Ente.