Stato di avanzamento del collaudo tecnico-speciale della diga di Montedoglio

In fase di esecuzione il collaudo ex art. 14 DPR 1363/59 (Regolamento dighe)

Un ciclo di invasi sperimentali e di correlati svasi finalizzato all’accertamento delle condizioni di sicurezza delle dighe di Montedoglio sul fiume Tevere e di Casanuova sul fiume Chiascio è condotto da EAUT con l’obiettivo del collaudo tecnico-funzionale dei due impianti secondo l’articolo 14 del vigente Regolamento Dighe (DPR1363/1959), con programma autorizzato dalla competente Direzione Generale per le Dighe e dai relativi uffici tecnici del MIT.
Le modalità del collaudo tecnico-speciale - Gli interventi di collaudo consistono nella verifica del comportamento del sistema “opera di sbarramento-invaso” per progressivi cicli di invaso e svaso, con graduali incrementi dei livelli di acqua per ciascun ciclo condizionati da specifica autorizzazione dell’autorità competente costituita dalla Direzione Generale per le Dighe del MIT.

        img1-description                            img1

               La fase di esercizio sperimentale prevede l’effettuazione di tutti i controlli e di tutti i rilievi stabiliti in termini di numero, frequenza e tipologia di strumentazione di monitoraggio dal Foglio di Condizioni per l’Esercizio e la Manutenzione definito dalla stessa Direzione Generale e a cui EAUT deve strettamente attenersi. Tali controlli sono orientati alla misurazione di sottopressioni e pressioni interstiziali nel corpo della diga per verificare i processi di filtrazione determinati dall’invaso, delle tensioni totali registrate, delle deformazioni e degli spostamenti planimetrici e altimetrici della struttura, dei terreni di fondazione e delle eventuali aree instabili o potenzialmente instabili sulle sponde, a cui possono aggiungersi ulteriori rilevazioni attinenti ad altre specifiche grandezze.

                    img2                             img2-description

Il collaudo tecnico-speciale effettuato con tali caratteristiche ha una durata pluriennale essendo condizionato dal regime degli afflussi verso l’invaso dipendente dalle precipitazioni meteoriche e dagli utilizzi gestionali che, per quanto riguarda la diga di Montedoglio, sono definiti nell’ambito di un protocollo d’intesa tra le due regioni vigilanti Toscana e Umbria.
Il collaudo della diga di Montedoglio - Ultimati i lavori di ripristino dello sfioratore, EAUT ha ripreso le operazioni di collaudo tecnico-funzionale della diga di Montedoglio.

               img3-description                             img3

Gli invasi sperimentali erano iniziati già nel 1990 su debita autorizzazione dell’autorità competente e dal 1997 in stretta osservanza del Documento Protezione Civile approvato dal Prefetto e notificato al Genio Civile, alle Protezioni Civili regionali e ai Comuni ai sensi del Regolamento Dighe nel rispetto delle prescrizioni vincolanti e in ottemperanza alla normativa vigente fino al raggiungimento delle quote di invaso stabilite dal progetto. La quota a oggi autorizzata pari a 388 metri sul livello del mare (390 metri in caso di piena) è stata raggiunta nella seconda metà del mese di maggio ed è stata mantenuta costante con l’utilizzo delle regole gestionali autorizzate correlate allo scarico decrescente fino alla quota prevista pari a 382 metri sul livello del mare raggiunta a fine settembre, in virtù degli utilizzi autorizzati secondo il protocollo d’intesa vigente tra le due Regioni vigilanti.
Il buon esito dell’operazione è requisito fondamentale per richiedere all’autorità competente e alla commissione di collaudo l’autorizzazione all’esecuzione della seconda fase di invaso sperimentale fino alla quota di sfioro pari a 393,60 metri sul livello del mare. Tale autorizzazione sarà subordinata alla valutazione tecnico-scientifica da parte dei soggetti sopraindicati su tutti i dati rilevati e misurati dall’attività di monitoraggio che attestano gli effetti dei raggiunti livelli di invaso sul sistema “opera di sbarramento-invaso” per procedere all’eventuale aggiornamento del Foglio di Condizioni per la nuova fase di invaso sperimentale e per la nuova indicazione di massimo invaso raggiungibile in caso di piena correlata al Documento di Protezione Civile vigente, già debitamente notificato dalla prefettura al Genio Civile, alle Protezioni Civili regionali e ai Comuni. Con successiva comunicazione, l’Ufficio Tecnico Dighe trasmetterà la versione aggiornata dello schema del Documento di Protezione Civile per la successiva approvazione da parte della Prefettura di Arezzo. Nelle more della trasmissione del documento revisionato e in attesa dell’approvazione, EAUT sarà nel frattempo tenuto ad attenersi al vigente documento coerentemente con le nuove quote definite dall’autorizzazione.
               Il raggiungimento di 393.60 metri sarà subordinato a quanto sopra riportato e alle eventuali ulteriori richieste di monitoraggio, controllo e valutazione, oltre a essere condizionato dagli utilizzi, dalle regole gestionali autorizzate anche in caso di piena, dalle situazioni meteorologiche non solo per quanto riguarda gli afflussi ma anche, una volta prossimi al raggiungimento della quota massima di regolazione, dalle previsioni favorevoli di precipitazioni che dovranno far prevedere un contenimento del massimo invaso nei limiti di quanto autorizzato.

 

Torna alle News